IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Il quartiere di San Biagio, nella zona nord-ovest di Ravenna, segna il confine – il margine – tra il denso tessuto urbano della città ed il paesaggio delle campagne ravvenati.

Dall’intrinseca potenzialità di luogo di congiunzione tra città e campagna, segnato altresì dalla linea della ferrovia, emerge il ruolo chiave che questo quartiere riveste nel tessuto sociale ed economico della città. Questa strategica posizione di frontiera, rafforzata dal progetto di riqualificazione oggetto del concorso ne amplificano la funzione di zona di interscambio di flussi tra centro e periferia urbana, connotando l’area di quella particolare caratteristica di porosità che il progetto eredita ed interpreta.

IL PROGETTO: QUALITÀ URBANISTICA E VALENZA SOCIALE

Il paesaggio che fa da sfondo nelle zone limitrofe l’area di concorso è il prodotto di superposizioni di interventi susseguitisi negli anni in assenza di un coordinamento generale. Volumi di diversa grandezza e funzione generano un paesaggio frammentato e disordinato.

Il progetto di riqualificazione urbana e sociale dell’area che gravita attorno all’attuale giardino Violetta Branzanti  deve quindi interpretare questa mutevole complessità di rapporti con gli elementi che la circondano, plasmando al tempo stesso l’eterogeneità degli edifici che gravitano attorno ad essa, evitando di creare fratture con il territorio e perseguendo quella condizione di “porosità” nei confronti del contesto in grado di stimolare dinamiche sociali e culturali.

Per garantire un’ottimale funzionalità di tutto il complesso, alla luce dell’intenso programma funzionale richiesto nel bando, sono stati individuati a priori  gli obiettivi che hanno guidato la progettazione:

Ruolo centrale dello spazio pubblico attraverso un rinnovato sistema di percorsi pedonali, accessibili e permeabili da ogni lato del quartiere.  Lo spazio pubblico è studiato anche da un punto di vista bioclimatico, con l’implementazione del sistema del verde che provvede al comfort climatico e acustico dell’area, ed aree coperte che garantiscono protezione dagli agenti atmosferici.

Studio bioclimatico dei tre edifici oggetto del concorso per ottimizzare il comfort degli utenti, con strategie volte ad ottimizzare l’illuminazione, e la ventilazione naturale degli ambienti;

al basso ammirare le radici delle piante contenute nelle fioriere; radici fisiche, dunque, che però richiamano a livello iconografico i concetti di radici culturali del paese, il ruolo del passato e come le azioni attuali diventano le radici del futuro.