L’apprendimento e la creatività, così come il gioco, trovano terreno fertile in spazi permeabili, interconnessi e multifunzionali. In questi luoghi le barriere – i divisori tra le diverse funzioni – si dissolvono aprendo viste, creando collegamenti, promuovendo spazi multifunzionali in cui le attività più propriamente didattiche possano coesistere con la socialità e la creatività, a beneficio dei piccoli alunni e di tutti gli utenti della struttura.
Il volume che ospita la scuola infantile occupa quasi interamente l’area oggetto del concorso, depurata dai vincoli esistenti. Questo edificio, come fosse una piccola città – la città dei bambini – disegna attraverso la propria caratteristica copertura uno skyline che si innesta nel paesaggio esistente in un ludico confronto tra “sfondo” e “figura”.
La FORMA dell’edificio è concepita per abbracciare e avvolgere gli spazi. Le pieghe che caratterizzano la copertura, tutt’altro che casuali, derivano dalla rigorosa distribuzione degli spazi interni. La superficie della copertura, lontano dall’essere un mero vezzo estetico, consente una gestione bioclimatica degli ambienti grazie ad opportune aperture che fungono da torri di ventilazione in estate e recettori di energia solare gratuita in inverno. Le diverse inclinazioni delle falde offrono esposizioni ideali per i pannelli fotovoltaici e solari termici, e al tempo stesso articolano lo spazio interno in modo da offrire visuali sempre diverse e stimolanti. La copertura, nell’estremità nord-est dell’edificio, si piega delicatamente per raggiungere il terreno, formando un piccolo anfiteatro esterno, che si affaccia sul giardino della scuola infantile.
L’INTERNO dell’edificio è studiato per consentire un efficace utilizzo degli spazi, caratterizzati da una eterogeneità di funzioni e servizi sulla base del programma richiesto, evitando situazioni di conflitto e promuovendo al tempo stesso la massima flessibilità degli ambienti, anche allo scopo di contenere i costi di costruzione e di futura gestione.
La peculiare generazione dell’edificio, che si è cercato sin qui di descrivere nelle sue matrici fondamentali, assicura inoltre agli ambienti la migliore esposizione e dunque il miglior comfort in termini di condizioni psicofisiche e termoigrometriche, moltiplicando i punti di vista e lasciando libertà all’utente nella scelta dei percorsi e nell’uso degli spazi. La sostenibilità è qui concepita nel suo concetto più ampio, come direbbe il filosofo francese Guattari, in un’ecosofia capace di coinvolgere al contempo l’ambiente fisico, le relazioni sociali e la soggettività umana.
2018
Albino
Comune di Albino
2STUDIO (Francesco Giancola, Alessia Rossi)